martedì 26 aprile 2016

Incontro con l'autore: Paolo Serafini presenta Sovrappeso, 133 grammi

Lo scorso 21 aprile le classi IV D e III A hanno incontrato lo scrittore Paolo Serafini, autore di due libri: "Asthma ed io", pubblicato nel 2014, e il  libro del 2015  citato nel titolo, di cui riportiamo la trascrizione fedele dell'evento. Un incontro emozionante e profondo,in cui il mondo dello scrittore adulto e maturo nelle sue convinzioni colte si è confrontato con le domande, a volte profonde, a volte stimolanti, dei giovani.
Grazie a Paolo e ai miei ragazzi per questa bella sinergia. Rosy

“Sovrappeso, 133 Grammi”
Incontro con l’Autore Paolo Serafini
Domande degli Studenti della IV D

1.    Perché “sovrappeso”?
Il titolo del libro è un’allegoria che appunto dev'essere interpretata diversamente dal suo significato apparente. Il termine sovrappeso indica generalmente un eccesso di peso rispetto agli standard fissati. E’ il risultato, il più delle volte, di una cattiva alimentazione e di uno stile di vita sedentario. E’ un fattore manifesto nelle popolazioni “più civilizzate”. Qui è inteso come un eccesso, una cupidigia, di chi più ha, rispetto a chi meno ha. E’ la sproporzione manifesta tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri, una diseguaglianza che è la madre di tutti i mali, dalla schiavitù, alla corruzione, alla criminalità organizzata. Se da una parte si spreca, dall’ altra 870 milioni di persone soffrono di fame. Il Mondo è diviso a metà, anche se ci sarebbero risorse per tutti. Una parte spreca e l’altra necessita. Cinicamente, si potrebbe affermare che per quante persone vanno in sovrappeso altrettanto ne soffrono o muoiono per fame. E’ come se qualcuno, un gigante sovraumano, un Golia senza un David che lo contrasti, con un grosso coltello avesse reciso di netto la Terra, al pari di un frutto succoso, decidendo a priori a chi toccasse la parte buona, zuccherina e a chi i semi e gli scarti. Un cameriere attento alle esigenze occidentali, un servitore invisibile ed encomiabile affinché si mantenga da un lato l’eccesso e, dall’altro, l’”anoressia umana”. Il sovrappeso, di cui si parla nel manoscritto non è quello del corpo ma, bensì, quello dello spirito. E’ il sovrappeso concettuale dell’uomo, capostipite del genere umano per eccellenza. Al suo primato, si contrappone un sovrappeso spirituale e cerebrale tanto inutile quanto dannoso, nefasto, in particolare per le donne che gli vivono a fianco. E’ il sovrappeso di una genia maschile che mostra ogni giorno le sue deviazioni gratuite, tra una violenza e un’uccisione ricorrente. Un’inciviltà che deve, può, esser denunciata per fare autocritica, modificare la cultura, i comportamenti e rimediare, per quanto possibile, alle atrocità commesse nel Mondo.
I 133 Grammi sono la differenza del cervello dell’uomo adulto rispetto a quello della donna. Questa diversità, questi 133 grammi di cervello in più nell’uomo italiano rispetto a quello della donna, come scriveva Morselli, un celebre psichiatra e antropologo che innovò profondamente la medicina e la psichiatria italiana, non sprigionano e non garantiscono il risultato atteso, se non in rare eccezioni che confermano appunto la regola. La minor dimensione non arreca con sé, inesorabilmente, l'inferiorità fisiologica, tanto meno quella psicologica della donna.  Questa maggiore massa può essere considerata un “sovrappeso”. Per similitudine, è come se noi uomini, nel nostro cammino di vita, ci caricassimo di un peso, di uno zaino senza provviste, dal quale non scaturisce alcuna utilità, nessun vantaggio, anzi cattive azioni. Ben possiamo definire questa maggiore dimensione cerebrale, una zavorra, un eccipiente, che nulla toglie o aggiunge al principio attivo.
Ecco, allora, il titolo: Sovrappeso,133 Grammi, un libro dedicato alle donne.
  
2.     Che cosa l’ha portato a parlare di temi cosi profondi?
Leggere i giornali vuol dire tenersi informato, accrescere la propria cultura e capacitarsi di ciò che accade intorno a noi, e non solo. La cronaca poi ci parla della nostra parte insana. Ci mostra l’oscuro, il male, ciò che non si dovrebbe fare all’altro. Sono anni, che ogni giorno, e purtroppo non cessa, che non si legga della violenza nei confronti delle donne. Omicidi, stupri, torture, in ogni luogo, di continuo, senza vi sia una colpa, una punizione, una redenzione. Ciascuna coscienza libera, rispettosa del prossimo, pur nel suo piccolo, può, con il pensiero, lo scritto, l’azione, rimuovere l’intolleranza, la sopraffazione su ciascun essere vivente. Una convivenza pacifica e rispettosa tra gli esseri umani, dovrebbe essere, più di ogni altro, il bene supremo cui tendere. Forse non sarò letto, ma ho sentito la necessità di scriverlo. Una necessità interiore verso un atto vigliacco, vile, spregevole.
          
3.     Come le è venuta l’ispirazione del “sovrappeso”, come metafora di condizione del libro?
Come vi dicevo prima, dal tema della diseguaglianza. E’ un’allegoria portante. Se discrimini, se nella tua mente si crea il pregiudizio, si sta seminando il seme delle cattive azioni.  E’ un seme fetido che marcisce la pianta, divorando la linfa. Oggi è la donna, domani il disabile, poi il diverso, per il colore della pelle o i gusti sessuali, e ancora colui per la religione professata.
 
4.     C’è stato veramente nei Paesi di cui parla nel capitolo Dossier?
Il Mondo è un libro, e chi non viaggia legge solo una pagina, diceva Sant’Agostino e non solo Lui. Leggere, vuol dire stare comodamente in poltrona viaggiando attraverso le Terre più sconosciute e lontane. Si ha il dono dell’ubiquità. No, non sono stato in questi Paesi ma ne ho letto l’orrore che traspare, sino a sentirlo sulla mia pelle. Se leggi che:
Circa sessanta milioni di donne sono "scomparse" a causa della discriminazione sessuale, soprattutto in Asia meridionale e occidentale, in Cina e in Africa settentrionale,
Negli Stati Uniti, dove il numero complessivo dei reati di violenza contro le donne è costantemente in aumento negli ultimi 20 anni, ogni nove secondi una donna subisce maltrattamenti fisici da parte del partner,
In India, oltre cinquemila donne sono uccise ogni anno perché la loro dote è ritenuta inadeguata dai parenti acquisiti. Soltanto una piccolissima percentuale degli omicidi è assicurata alla giustizia,
Ogni anno circa due milioni di ragazze subiscono mutilazioni genetiche, con una media di circa 6000 operazioni al giorno. Il numero totale di bambine che hanno subito questo genere di mutilazione è di 130 milioni, in almeno 28 paesi. Si tratta spesso di pratiche di natura religiosa, molto diffuse in alcune zone dell'Africa e attuate anche quando la famiglia si è trasferita in altri Paesi,

Ovunque vi sono gli stupri bellici, gli sfregi con l’acido, la prostituzione, il turismo sessuale, la riduzione in schiavitù.

Sono numeri impensabili e impressionabili. I numeri parlano. Questi trasudano sangue e gridano giustizia. Sono numeri di un orrore senza fine. Devono far riflettere, per intervenire, reprimere, fare cambiare le cose.
   

5.     Ha vissuto le situazioni di cui parla?
No, ma le ho percepite e indirettamente le ho viste. Dietro la maschera del perbenismo, dell’apparenza, spesso è occultata la violenza. Molti mariti o compagni picchiano spesso le donne. L’occulto e l’impensabile sono nel “focolare” domestico. Ed è terribile.  
   
6.     Che posizione prende circa raccontare ancora di Carlo Lissi?
Non vi è da prendere una posizione, ma di prendere atto del corso della giustizia. E’ stato riconosciuto sano di mente, lucido, e quindi condannato all’ergastolo per avere sterminato la famiglia. Mi sento di dire che la pena è giusta. Il delitto commesso è stato efferato, specularmente, la pena deve essere rigorosa. Senza togliere nulla alla finalità della rieducazione della pena, speriamo che, nei successivi gradi di giudizio, non sia ridotta. In Italia, oramai, le pene inflitte sono solo teoriche. Non mai visto nessuno scontare un ergastolo. Le leggi premiali, la branca delle scienze psicologiche e sociologiche hanno talmente affievolito la pena sino a svuotarla del tutto del suo significato di ripristino della legalità e riappacificazione della parte lesa.

7.     Conosce persone vittime di Stalking ?
No. Questa pratica criminale è aberrante. Paradossalmente, non è stata mai considerata un reato. “E’ un insieme di condotte vessatorie, sotto forma di minaccia, molestia, atti lesivi continuati che inducono nella persona che le subisce un disagio psichico e fisico e un ragionevole senso di timore".
Fortunatamente, seppur con ritardo, nel 2009, questa condotta è stata ascritta nel novero dei reati ed è quindi punibile con la reclusione da sei mesi a quattro anno fatta salva la commissione di reati più gravi. Lo stalking, ovviamente, con la reiterazione delle molestie e delle minacce altera le abitudini di vita della vittima. E’ esattamente ciò che desidera il molestatore. Incutere paura e terrore. Pedinamenti, messaggi, presenza inquietante affinché la donna lo possa vedere, ricordare, non rimuovere dalla sua mente. Il sovrappeso ha di queste finezze. Se non con me, con nessuno e comunque non ti libererai mai di me. Sono nella tua mente, in ogni luogo, in ogni dove. Se io soffro per “amore”, devi star male anche Tu. Restituisco il “torto” subito con gli interessi. Nella testa del sovrappeso la cessazione del rapporto diventa un’ossessione senza pari. Rimuove tutto: genitori, amici, lavoro. Non è amore, è un preoccupante disturbo psicologico e comportamentale che richiederebbe cure, psicofarmaci, ma il sovrappeso non lo sa e non accetta di essere malato, tra l’altro un malato pericoloso. Tra gli atti persecutori e il peggio, in questi intervalli interminabili, la vittima è braccata. Ode i latrati dello sciacallo, percepisce il roteare silente dell’avvoltoio, odora la sua stessa paura in attesa di essere aggredita, inerme. Parlare di modifica delle proprie abitudini di vita è più che riduttivo. E’ l’angoscia che s’impadronisce del corpo, del cuore, dell’anima. Non riesci più a inserire la chiave nella toppa della porta senza guardarti alle spalle. Prendi l’auto circospetta. Se cammini in strada, non sei mai sola. Perdi la serenità, il tuo tempo, i tuoi spazi. Vivi nel terrore. Neanche il sonno ristorerà la tua angoscia, anzi, il buio acuirà lo sgomento. Depressa, sfinita, con il pensiero fisso dell’agguato, la vita non ti appartiene più perché il molestatore se n’è impossessato. Sei privata dei tuoi diritti, della libertà personale, pur senza avere commesso un reato. Ristretta, angusta, l’esistenza si trasforma in un incubo senza fine, il cui epilogo è di essere uccise, stuprate, percosse, sfigurate con l’acido, per la sola colpa di non gradire più la vicinanza del sovrappeso maschile. E l’indifferenza è totale e la solidarietà, quasi sempre, postuma. 
  
8.     Come si spiega la non accettazione che crea stalking/femminicidio?
E’ una mancata analisi dei rischi e dell’associazione tra due reati. Il primo è l’anticamera dell’altro. Diciamo un propedeutico per il sovrappeso.  E se non lo provi di persona, sulla tua pelle, come tutte le cose, non lo comprendi o meglio non hai la lungimiranza di capire che il binomio è associato: Stolking = femminicidio.
La donna ingenuamente o meglio ottimisticamente ritiene che il molestatore prima o poi demorda, che il tempo aiuti e le cose si sistemino. Ma non è così, lo stalking è solo l’anticamera del peggio. Se non ammonito, diffidato, querelato, fermato in tempo utile, il molestatore, come provano i molti episodi occorsi, passerà a forme più invasive, sino alle percosse, alla violenza sessuale e, dulcis in fondo, all’omicidio. Ci sono, purtroppo, anche le varianti con l’acido. Morirai dissanguata in un vicolo, ti leccherai tumefatta le ferite e se gridi, la tua angoscia, la tua paura, ci sarà sempre qualcuno pronto a minimizzare, a non crederti o più semplicemente a voltarsi dall’altra parte. Parli con le amiche, ti affidi ai genitori, alle forze dell’ordine, sottodimensionate e impelagate nella burocrazia, in un sistema ipergarantista che protegge solo i criminali, ma sei sola e sai che, alla fine, ti troverai il sovrappeso davanti, senza conoscere le sue intenzioni, mai bonarie. Raramente riescono a fermarlo prima che commetta il crimine. Puoi solo sperare che ti grazi, che abbia pietà di Te. Alcuni Padri sacrificano se stessi per salvare le figlie. Affrontano il sovrappeso con esiti drammatici.

9.     Perché ha deciso di inserire un verso poetico? Cos’ ha provato quando li ha letti (versi)?
I versi poetici, miei o di autorevoli letterati, servono a squarciare il buio a far comprendere che esiste anche l’opposto, una luce di speranza concreta. Rendono la lettura più piacevole e spezzano la bruttezza della realtà. E’ il sentimento che si contrappone alla barbarie.  Quando li ho letti o li ho critti ho provato un’emozione. Parlano al cuore. 
10.                       Cosa le ha spinto a parlare dell’infibulazione?
E’ incredibile che si possa pensare alla donna come a una sacca di vitello da cucire e fare arrosto. E’ un modo di ragionare e concepire l’altro fuori da ogni logica e rispetto. L’infibulazione è una mutilazione genitale femminile. Consiste nell'asportazione della clitoride (escissione), delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale. E’ un rito legato a culture antropologiche tribali. Non è presente e non è richiamato nel Corano e in altre Religioni. Con la cucitura della vulva i rapporti sessuali sono impediti e così la donna si conserva illibata, conserva la sua “purezza”. Così pensa il sovrappeso: Il primo uso della “cosa” spetta a Lui. Se un altro sovrappeso ha avuto una relazione o meglio un possedimento con l’”oggetto”, prima di Lui, si scompensa, è insicuro. E’ la sottrazione di un “primato”. L’oggetto gli appartiene e lo desidera nuovo, non di seconda mano. L’utilizzo antecedente della merce si tramuta in un affronto, una mancanza di rispetto, un’offesa. Un’offesa non perdonabile la cui conseguenza è l’abiura della “cosa”. La donna è quindi rifiutata, isolata, allontanata dalla tribù. Nei casi più gravi, dipende dal ruolo del sovrappeso nell’ambito della comunità, per sanare l’offesa necessitano le percosse, le frustate e, se non basta, la morte di colei che non è cucita, conservata, come desidera il padrone. Lo strumento di piacere non deve esser stato violato da altri. E’ come comprarsi l’auto dalla concessionaria, si vuole nuova di fabbrica, intonsa.
L’infibulazione, ha quindi origine esclusivamente culturale e oggi è adottata e praticata soprattutto in Africa, nella penisola araba e nel sud-est asiatico. In Somalia la pratica è talmente diffusa che l’antropologo Annie de Villeneuve l’ha chiamato il paese delle donne cucite. Nel mondo, ogni anno, sono circa due milioni le ragazze e le bambine costrette a subirne le pesanti conseguenze, mentre si stima siano tra i 120 e i 140 milioni, il numero delle donne e delle bambine mutilate. In Italia, le donne infibulate sarebbero circa 30-35 000 (un primato nel contesto europeo). Fortunatamente, nel 2006, il Parlamento italiano ha provveduto a tutelare la donna dalle pratiche di mutilazione genitale femminile, considerando tale aberrante pratica un reato punibile con la reclusione.

11.                       Critica: talvolta dalle sue righe emerge un disprezzo verso i maschi, soprattutto se bianchi
Non posso darvi torto. In alcuni casi è la mia indignazione poiché potrebbero fare molto, per fortuna, ricchezza, progresso. E invece non fanno nulla, assistono, limitandosi a un’elemosina. La filantropia come lavaggio dei peccati. Un lavacro della coscienza. Nulla più.
12.                       Bello il pezzo sull’educazione
In effetti, l’educazione sviluppa l’empatia, il rispetto dell’altro, la comprensione. E’ la veicolazione delle nostre energie su un sentiero equilibrato, ove non prevale la violenza. E’ un percorso civico volto allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentali, sociali e comportamentali in un individuo. Non ricever l’educazione vuol dire lasciare all’istinto la regolazione dei possibili e quotidiani conflitti. E nell’istinto prevale la violenza. L’educazione inizia in famigli e prosegue nelle scuole.  Educazione e cultura per evolvere, cambiare, comprendere.
   
13.                       Perché in alcuni capitoli è più argomentato e in altri no?
Semplicemente, un mio limite. Tutto è perfettibile.  

14.                       Come ha iniziato a scrivere se da piccolo, se è stato incompreso.
Non ho iniziato a scrivere da piccolo, ma a leggere. Purtroppo, una grave patologia, l’asma allergica, di cui tratto nel mio primo libro, dal titolo Lei…e Io, Asthma, mi ha spesso costretto a stare in casa o a letto senza respiro. Mio Padre mi leggeva i racconti, le fiabe, le poesie.  I libri sono stati un ristoro. Sono stato amato da due genitori formidabili che hanno lenito le mie sofferenze.    
   
15.                       Qualche legame con l’Africa?
No, ma dai documentari, dalle foto, dai racconti, sembra una terra splendida, possente e incontaminata. Forse, l’origine dell’uomo. La natura è presente. Credo nel mal d’Africa, una volta visitata. 

16.                       Ci sono state esperienze che l’hanno indotto a scrivere questo libro?
Esperienze no, ma una sorta di autocritica sul mio modo di pensare sì. Le donne ci migliorano. Mia moglie è riuscita in questa mia evoluzione di pensiero.

17.                       Quando nasciamo siamo già in “sovrappeso”?
No, ci diventiamo grazie a una cultura chiusa, retrograda.
  
18.                       Nel capitolo creazione per la prima volta uomo-donna?
Sì, il concepimento e la nascita come un percorso meraviglioso di unione. Uomo e donna in unica carne come recita la Genesi.

19.                       Capitolo istruzione: chiarire come mai le donne oramai sono più intelligenti dell’uomo “siamo tutti uguali”
Vero. Le donne non sono più intelligenti ma lo divengono poiché l’approccio, la maturità, fa la differenza. Se la scuola, l’istruzione, la lettura, il lavoro, sono presi in più seria considerazione dalla donna rispetto agli uomini, nei fatti, si evolve più in fretta. E’ una scala darwiniana, ove gli uomini rimangono fermi e implodono mentre le donne modificano invece il loro DNA. Pertanto, corrono più in fretta, affrontando con maggiore risposta le complessità. 
     
20.                       Essendo un uomo lei si sente in “sovrappeso”?
Sono un uomo in carne e ossa. Le donne mi piacciono in tutti i sensi e ho le tentazioni poiché sono umano. Inoltre mi lascio andare a battute maschiliste.
Sì, sono un sovrappeso minore che si sforza di ridurre il suo colesterolo intellettuale. e "Sovrappeso: 133 grammi, pubblicato

giovedì 14 aprile 2016

La riforma del Senato per le classi V

RIFORMA COSTITUZIONALE: COME FUNZIONA E COSA CAMBIA (IN ATTESA DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE)
Il Senato dei 100 - Il numero dei senatori passa da 315 a 100. 74 consiglieri regionali, 21 sindaci, 5 senatori nominati dal capo dello Stato per 7 anni.
La fiducia al Governo - Il Senato non avrà più il potere di dare o togliere la fiducia al Governo, che sarà una prerogativa della Camera. Il Senato avrà però la possibilità di esprimere proposte di modifica anche sulle leggi che esulano dalle sue competenze. Potrà esprimere, non dovrà, su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti e sarà costretto a farlo in tempi strettissimi: gli emendamenti vanno consegnati entro 30 giorni, la legge tornerà quindi alla Camera che avrà 20 giorni di tempo per decidere se accogliere o meno i suggerimenti. Il Senato potrà votare anche la legge di bilancio: le proposte di modifica vanno consegnate entro 15 giorni e comunque l'ultima parola spetta alla Camera.
Elezione del Presidente della Repubblica - Cambia il quorum: non basterà più la metà più uno degli elettori, ma serviranno i due terzi per i primi scrutini; poi i tre quinti; dal settimo scrutinio saranno necessari i tre quinti dei votanti.
Niente ping pong, sparisce la navetta - È probabilmente l'effetto più importante: l'approvazione delle leggi sarà quasi sempre prerogativa della Camera, con il risultato che l'iter sarà molto più rapido.
Governo (ancora) più forte - Il governo avrà una corsia preferenziale per i suoi provvedimenti, la Camera dovrà metterli in votazione entro 70 giorni. Il potere esecutivo si rafforza ulteriormente a scapito del legislativo.
I senatori - Non saranno più eletti durante le elezioni politiche, ma in forma comunque diretta durante le elezioni regionali. Ad esempio attraverso un listino apposito o attraverso la nomina dei più votati. Il meccanismo sarà comunque proporzionale ai voti conquistati a livello nazionale - per evitare uno strapotere che già ci sarà alla Camera - e i neo-senatori dovranno essere confermati dal consiglio regionale.
I poteri del Senato - Il Senato avrà indietro alcuni dei poteri che gli erano stati sottratti, tra cui il più importante è quello in materia di politiche comunitarie. Come doveva essere all'inizio del percorso di questa riforma, insomma, il Senato si occuperà di enti locali italiani e anche di Europa. Avrà poi il ruolo di controllore delle politiche pubbliche e di controllo sulla Pubblica Amministrazione. Potrà infine eleggere due giudici della Corte Costituzionale.
La riforma del Titolo V. Con la modifica del Titolo V della Costituzione viene rovesciato il sistema per distinguere le competenze dello Stato da quelle delle regioni. Sarà lo Stato a delimitare la sua competenza esclusiva (politica estera, immigrazione, rapporti con la chiesa, difesa, moneta, burocrazia, ordine pubblico, ecc.).

Esame preventivo di costituzionalità. Aumentano anche i poteri della Corte Costituzionale, che potrà intervenire, sempre su richiesta, con un giudizio preventivo sulle leggi che regolano elezioni di Camera e Senato. La Consulta dovrà pronunciarsi entro un mese, mentre la richiesta va fatta da almeno un terzo dei componenti della Camera. In questo modo si eviterà di avere una legge elettorale per anni e anni salvo poi scoprire che si tratta di una legge incostituzionale.

sintesi di artioli tratti da Repubblica e Il Fatto Quotidiano

Sherlock Holmes e il delitto alla Fermi High School

Un enigma a camera chiusa ambientato in una scuola, risolto dalla mente geniale di Holmes e scritto...a 100 mani dalle due classi del "Fermi High School" di Tivoli, coadiuvati dalle prof.sse Rosy De Luca ed Elisabetta De Marco. Un pastiche in cui si incrociano ironia e omaggio all'opera di Conan Doyle,ispirato al racconto breve di quest'ultimo "The freckled band". Un testo che parteciperà al  Meeting di Primavera dell'Associazione Italiana Sherlock Holmes: Uno Studio in Holmes. Saremo pronti a fare la nostra parte il 14 aprile alle ore 9,0 alle Scuderie Estensi di Tivoli



SHERLOCK HOLMES E IL DELITTO A SCUOLA

Erano i primi di aprile  quando, una mattina, mi svegliai e vidi Sherlock Holmes, vestito di tutto punto, in piedi accanto al mio letto. «Desolato di svegliarla così presto, Watson », mi disse. «Cosa c’è?... Un incendio?» «No; un cliente. Sembra che una  signora sia arrivata qui in uno stato di estrema agitazione e insista per vedermi. Sta aspettando in soggiorno. Se il caso dovesse presentarsi interessante, sono certo che lei vorrà seguirlo dal principio.» «Amico mio, non lo perderei per nulla al mondo.» Nulla infatti mi piaceva e mi interessava di più che seguire Holmes nelle sue indagini professionali, ammirandone le rapide deduzioni, fulminee come le sue intuizioni eppure sempre fondate su una base logica, che gli permettevano di risolvere i problemi che gli venivano sottoposti. Mi vestii rapidamente e, in pochi minuti, ero pronto ad accompagnare il mio amico nel soggiorno.
Una signora elegante, si alzò quando entrammo. «Buongiorno, signora», la salutò cordialmente Holmes. «Io sono Sherlock Holmes. Questo è il mio carissimo amico e socio, il dottor Watson, davanti al quale può parlare liberamente. Ma, la prego, si sieda vicino al caminetto... vedo che sta tremando.» «Non è il freddo che mi fa tremare», disse a bassa voce la signora. «È la paura, signor Holmes, il terrore.» Mentre parlava sollevò il velo e vedemmo che effettivamente era in un  stato di agitazione, il viso tirato, gli occhi inquieti e spaventati. «Non abbia paura», disse Sherlock Holmes in tono tranquillizzante. «Sono certo che sistemeremo tutto ben presto. E ora la prego di dirci tutto quanto può aiutarci a farci un’idea di cosa si tratta.»
“Sono Mrs. Livingstone, la Preside della “Fermi High School” rispose la signora “E’ successo un fatto grave”
“Fermi High School”? mi intromisi io “Una delle scuole più prestigiose di Londra, se non dell’intero Paese: è impossibile che vi accada un delitto” “Amico mio, non dubitare delle parole della nostra ospite. Lo perdoni, madame, ancora non è guarito dalla giovanile irruenza che lo affligge dai tempi in cui andava a scuola, benché siano passati diversi anni, ahimè” tagliò corto con un gesto Holmes, invitando la signora a continuare il racconto.
“Chiedo scusa se la mia preoccupazione mi fa parlare in modo agitato, mr. Holmes, ma se avesse visto quello che ho visto io, sarebbe sconvolto quanto me. E’ morto un docente. Assassinato.” rispose mrs. Livingstone riprendendo il racconto
“Stamattina, a scuola i miei collaboratori mi hanno chiamato perché la porta dell’ufficio del vicepreside era chiusa a chiave e la chiave era sparita. La signora Prudence, la custode che vive nel cottage accanto all’Istituto, aveva lasciato la scuola alle 18, salutando il prof. Constant, uno dei decani della scuola, che pur non essendo il vicepreside, era molto zelante nel suo lavoro e  al solito si tratteneva ben oltre l’orario per terminare di stilare i provvedimenti disciplinari verso gli studenti a cui aveva messo diverse note……”
“Diverse note?” chiesi io
“Note disciplinari, dottor Watson” rispose la Preside “in particolare verso gli studenti di una classe….come chiamarla? Della classe più indisciplinata della nostra scuola. Infrazioni  di ragazzi, certo:  studenti trovati a fumare nei bagni, a scrivere sui banchi, qualche risposta inopportuna ai docenti”
“E il professor Constant aveva il compito di proporre le sanzioni disciplinari?” chiese Holmes
“Più che un compito ne faceva una fede di vita, era molto sollecito in questo e restava spesso a scuola molto oltre il termine dell’orario scolastico”rispose la Direttrice
“Riepiloghiamo, disse Holmes “ la custode saluta il professore alle 18 prima di andarsene e lui annuncia che resterà oltre l’orario di lavoro, quindi che non si preoccupasse che lui si chiuderà a chiave nell’ufficio e resterà a lavorare. La mattina Prudence non trova le chiavi al loro posto e non riesce ad accedere alla stanza, quindi chiama lei, la dirigente,  più  un altro collaboratore e insieme forzate la serratura. Cosa ha visto, dunque? “
“Mentre aprivamo la porta della vicepresidenza, mi parve di sentire un leggero sibilo e pochi momenti dopo un rimbombo, come se fosse caduta una massa di metallo.
Scorsi sulla soglia il prof Constant, già agonizzante, col volto sbiancato dall’orrore, il corpo vacillante come quello di un ubriaco. Lui che era sempre così serio e ligio al dovere!  Corsi verso di lui ma, in quel momento, le ginocchia gli si piegarono e cadde a terra. Si contorceva come in preda a un terribile dolore, e le sue membra si agitavano convulsamente. In un primo momento pensai che non mi avesse riconosciuta ma, mentre mi chinavo su di lei, all’improvviso urlò, con una voce che non dimenticherò mai, “Oh mio Dio! Preside! Una fascia, una fascia screziata!.
Avrebbe voluto aggiungere qualcos’altro e puntò il dito in aria…. E poi morì, emettendo un orribile rantolo”
«Che cosa pensate di tutto questo, Watson? » domandò Sherlock Holmes, arrovesciandosi all’indietro sulla sedia.
«A me pare una faccenda delle più oscure e sinistre.»
«Oscura davvero, e sinistra davvero.»”
«Un momento», disse Holmes rivolgendosi nuovamente a Mrs Livingstone, «è sicura di aver sentito il sibilo e il suono metallico? Potrebbe giurarlo?» «È la stessa domanda che mi ha rivolto il coroner all’inchiesta avvenuta poco fa. Ho l’impressione di averlo sentito, ma potrei essermi sbagliata.» «Il professore era vestito come la sera prima?» «Si, era vestito di tutto punto, e nella mano destra aveva un  fiammifero bruciacchiato, e nella sinistra una scatola di fiammiferi.» «Il che dimostra che aveva acceso una lampada per guardarsi intorno quando qualcosa l’aveva allarmato. Questo è importante. E a quale conclusione è giunto il coroner?» «Ha svolto delle indagini molto accurate, ma non è riuscito a scoprire alcuna causa plausibile per la morte. La testimonianza dei collaboratori scolastici e la mia dimostrava che la porta era chiusa dall’interno, e le finestre erano bloccate da persiane di vecchio tipo, con grosse sbarre di ferro che venivano fissate ogni sera. Furono esaminate attentamente le pareti, che risultarono solide dappertutto; fu accuratamente esaminato anche il pavimento, con gli stessi risultati. Il camino è molto ampio, ma è sbarrato con quattro grossi ganci. È quindi certo che, quando è morto, il professore era solo. Inoltre, il suo corpo non presentava alcuna traccia di violenza .Il coroner ha concluso che si tratta senz’altro di un  delitto in camera chiusa. Potrebbe essere omicidio, ma non è possibile poiché il professore era chiuso a chiave e sul corpo aveva la chiave della stanza. Potrebbe essere suicidio ma non si vede come, non avendo riscontrato nessun veleno né armi  » «Hanno pensato a un veleno?» «È stato cercato durante l’autopsia ma senza successo.» rispose la Direttrice.
«È una faccenda molto misteriosa. », ripeté il mio amico. «Ma non c’è un minuto da perdere. Se venissimo oggi al Fermi High School, potremmo vedere la stanza del delitto?» «Si Certo, oggi abbiamo chiuso la scuola e niente vi disturberà. Ci saremo solo io, la custode e qualche collaboratore» «Benissimo. Allora verremo entrambi. Lei che farà?»
 «Ci sono un paio di cose che devo sbrigare presso gli uffici del coroner e della polizia. Ma tornerò in tempo a scuola così da essere lì per il vostro arrivo.» Detto questo, Mrs. Livingstone scivolò fuori dalla stanza.
«Che ne pensa di tutto questo, Watson?», chiese Holmes. «Mi sembra una faccenda misteriosa e sinistra.» risposi
 «Adesso, Watson, ordiniamo la colazione, dopo di che andrò fino a Scotland Yard, dove spero di raccogliere qualche informazione utile.»
Era quasi l’una quando Sherlock Holmes tornò. «Ho esaminato il corpo e controllato la situazione economica del professor Constant. Mi sono informato sulla scuola, sulle persone dei collaboratori scolastici e persino degli studenti verso i quali Constant stava scrivendo proposte di sospensione dall’attività scolastica», disse. «Sicuramente sono loro, gli studenti,  ad aver potuto beneficiare della sua morte” osservai” La Preside ha detto che il docente in questi giorni voleva ottenere la sospensione di quella che definiva “la peggior classe dell’Istituto”, per dirla con la sua terminologia” “ Non so, Watson” rispose Holmes” Nessun amico, nessun beneficiario nel testamento. Quell’uomo sembrava avere solo la scuola e le note disciplinari come interesse di vita. Non ho sprecato tuttavia  la mattinata; infatti adesso conosco meglio la vittima.. . e forse anche l’assassino. La Direttrice ha detto che ci attenderà ai cancelli dell’Istituto con la custode Prudence, non facciamo attendere delle signore. Su, Watson, non c’è tempo da perdere; partiamo subito per la sede scolastica.»
Come arrivammo alla Fermi High School, incontrammo intorno al cancello  la scuola era chiusa quel giorno – un gruppo di studenti riuniti acanto al vialetto di ingresso. Avevano espressioni serie, ma non sembravamo particolarmente preoccupati.” Eppure – osservai rivolto verso Holmes -  se questi ragazzi sono coinvolti, come credo, nel delitto del professore che avrebbe potuto sospenderli, dovrebbero mostrare  un’aria più crucciata”
“ Non credo che il nostro mistero abbia a che fare con questi studenti” tagliò corto Holmes, che si affrettò a raggiungere la Preside, che  ci corse incontro con sollecitudine. «Vi aspettavo », esclamò stringendoci la mano e presentandoci Prudence, una cordiale e giunonica donna dall’espressione accogliente. Holmes le fissò insistentemente il petto ed io stavo quasi sentendomi imbarazzato per lui quando le chiese “Mrs. Prudence, lei è forse tornata da poco tempo dall’India?” “ Si – rispose stupita la donna, arrossendo di colpo – come lo ha capito?” “ Elementare – disse Holmes – lei indossa un ciondolo di acquamarina, la cui provenienza e fattura nel nostro XIX secolo sono di indubbia origine delle nostre colonie indiane. E inoltre – aggiunse, mettendo in visibile imbarazzo la poverina – sicuramente stava cucinando qualche pietanza con aggiunta di quella nuova spezia….come si chiama Watson? Ah si, curry”
“ E’ vero, Mr. Watson – rispose Prudence timidamente “ sono stata 10 anni in India e ho ottenuto questo impiego qualche mese fa. Alla cucina locale siamo, ehm…sono diventata avvezza, e quando posso la ripropongo anche qui in Inghilterra” «Bene, non vi farò perdere altro tempo», disse Holmes, mentre Prudence prendeva congedo e la Direttrice ci accompagnava all’interno.  L’atrio della scuola dava accesso su un  corridoio dalle pareti gialle sul quale si aprivano  tre stanze. Holmes volle esaminare subito la Vicepresidenza in cui il professor Constant era morto. Era una stanza piccola e accogliente. Holmes girò lo sguardo tutt’intorno, notando ogni minimo particolare. «Dove comunica quel campanello?», chiese alla fine, indicando un grosso cordone che pendeva a fianco della scrivania, col fiocco addirittura poggiato sul guanciale. «Nel gabbiotto dei collaboratori scolastici.» «Sembra più nuovo degli altri oggetti.» «Sì, è stato messo un paio di mesi  fa.» «Mi scusi un attimo, mentre do’ un’occhiata al pavimento», disse Holmes. Si gettò bocconi, con la lente in mano, strisciando rapidamente avanti e indietro, esaminando accuratamente le fessure fra le tavole di legno. Poi, fece la stessa cosa con i pannelli di rivestimento delle pareti. Alla fine, si accostò alla scrivania massiccia per qualche minuto facendo correre lo sguardo su e giù lungo il muro. “Questo tavolo è ancorato al suolo” osservò il mio amico Holmes “Non lo avevo mai notato” rispose la Direttrice. Holmes poi prese il cordone del campanello e gli diede uno strattone violento. «Perbacco, è finto», disse, «non è nemmeno collegato a un filo elettrico. Questo è molto interessante. Come può vedere, è fissato a un gancio proprio sopra alla piccola apertura del ventilatore.»
«Ma è assurdo! Non me n’ero mai resa conto.» «Molto strano», borbottò Holmes tirando il cordone. «Ci sono un paio di cose assai strane in questa stanza. Ad esempio, il costruttore doveva essere molto stupido per aprire un foro di ventilazione che dà in un’altra stanza quando, con la stessa fatica, poteva benissimo aprirlo comunicante con l’esterno, per far passare l’aria!» «Anche quello è stato fatto da poco», disse la Preside. «Nello stesso periodo in cui è stato messo il cordone da campanello?», osservò Holmes. «Sì, certo; in quel periodo sono stati fatti moti piccoli cambiamenti.» «Cambiamenti, a quanto pare, molto interessanti: campanelli che non suonano e ventilatori che non danno aria. »

«Mrs.  Livingstone», continuò Holmes, «è assolutamente essenziale che lei segua alla lettera i miei consigli. In primo luogo, lei , il mio amico e io dobbiamo passare la notte in questo ufficio, ma lei non deve dire niente a nessuno.» La donna e io lo guardammo sbalorditi. «Lasci che le spieghi: finga di salutarci e faccia andar via il personale, poi finga di andar via anche lei facendoci rientrare tutti poco dopo. .» «Ma cosa intendete fare?» «Passeremo la notte nella Vicepresidenza per cercar di scoprire la causa di questo omicidio. »
Holmes e io non incontrammo difficoltà nel ritornare a scuola, una volta uscitone tutto il personale ancora in servizio. «Sa, Watson», mi disse Holmes mentre stavamo seduti uno accanto all’altro avvolti nell’ombra della sera che stava calando, «in verità, esiste un pericolo ben preciso.» «Lei parla di pericolo. Evidentemente in quelle stanze ha visto più di quanto abbia visto io.» «No, ma credo di averne tratto qualche conclusione in più. Penso che lei abbia visto esattamente le stesse cose.» «Non ho visto niente di speciale, a eccezione del cordone del campanello e confesso che non riesco a immaginare a cosa possa servire.» disse Mrs. Livingstone. «Ha visto anche il foro di aerazione.» «Sì, ma non ci vedo nulla di strano in una piccola apertura fra due stanze. È talmente stretto che non ci passerebbe nemmeno un topo.» «Ero certo che avremmo trovato quel foro di aerazione ancora prima di venire qui.” mormorò Holmes.
Il mio amico chiuse le imposte senza far rumore, mi si accostò poi in punta di piedi e mi disse all’orecchio: «Il minimo rumore sarebbe fatale per il nostro piano. Non si addormenti; ne va della sua vita. E tenga pronta la pistola nel caso dovessimo servircene. Io mi siederò sulla sedia; lei si sieda su quella poltroncina». Tirai fuori la pistola e la poggiai sull’angolo del tavolo. Holmes aveva portato una lunga canna sottile che posò sul letto, accanto a sé, insieme con una scatola di fiammiferi e un mozzicone di candela. Poi spense  la lampada e restammo così tutti e tre nell’oscurità. Rintoccò la mezzanotte, l’una, le due, le tre, e ancora eravamo lì seduti in silenzio in attesa che accadesse qualcosa. D’improvviso, in direzione del foro di aerazione, brillò un raggio di luce che subito scomparve, poi si sentì un forte odore di olio che bruciava e di metallo riscaldato. Nella stanza accanto qualcuno aveva acceso una lanterna cieca. Sentii il rumore di un leggero movimento poi tutto ritornò silenzioso; ma l’odore si faceva più intenso. A un tratto, si sentì un suono smorzato, strusciante. Nell’attimo stesso in cui lo sentimmo, Holmes balzò dal letto, accese un fiammifero e percosse violentemente e ripetutamente il cordone del campanello con la canna. «Lo vede, Watson?», gridò. «Lo vede?» Ma non vedevo nulla. Nell’attimo in cui Holmes fece luce, sentii un ronzio, come quello di uno strano insetto meccanico, poi un sibilo, basso e distinto, ma l’improvviso chiarore mi abbagliò e non riuscii a vedere la cosa contro cui il mio amico si era scagliato con tanta veemenza. Riuscivo però a vedere il suo viso, mortalmente pallido e sconvolto dall’orrore e dal disgusto. Aveva smesso di colpire e stava guardando in alto, verso il ventilatore, quando il silenzio della notte fu rotto dall’urlo più lacerante che avessi mai sentito. Un ululato rauco di dolore, paura, rabbia. «Che significa questo?», chiesi con voce rotta. «Significa che è tutto finito ma che ora bisogna provvedere a soccorrere l’assassino prima che muoia senza essere consegnato alla giustizia», rispose Holmes. «Prenda la pistola e andiamo a vedere.»
Uno strano spettacolo si presentò ai nostri occhi. Sul tavolo c’era uno strano dispositivo, come una lanterna cieca, con lo schermo semiaperto, che gettava un vivido raggio di luce sulla cassaforte di ferro con lo sportello accostato. Accanto al tavolo, la custode Prudence, con aria inebetita, era in piedi mentre cercava di soccorrere un giovane uomo, accasciato su una sedia di legno, che mostrava chiari sintomi di malessere. Il mento era rivolto verso l’alto e gli occhi fissavano un angolo del soffitto con uno sguardo spaventoso e immobile. Attorno alla fronte del giovane era arrotolata una strana fascia gialla con delle macchie marroni che sembrava cingergli strettamente il capo. Quando entrammo, non si mosse. «La fascia! La banda maculata!», bisbigliò Holmes, che subito provvide a iniettare un antidoto all’uomo che ansimava violentemente.
Feci un passo avanti. Improvvisamente quello strano copricapo ebbe un fremito e si srotolò sul pavimento la testa piatta e triangolare e il collo dilatato di un orrendo serpente. «È una vipera indiana!», gridò Holmes. «Il rettile più velenoso che ci sia. Il professor Constant è morto dopo dieci secondi dal morso. Ricacciamo questa orribile creatura nella sua tana; lei, Mrs. Livingstone, chiami il pronto soccorso e  poi informiamo la polizia dell’accaduto.»
Le poche cose che ancora ignoravo, me le spiegò Sherlock Holmes il giorno dopo, mentre consumavamo il lunch insieme. «Come le ho già spiegato», mi disse, «la mia attenzione fu subito attirata dal foro di ventilazione e dal cordone del campanello che pendeva accanto alla scrivania. «Quando scoprii che il cordone per chiamare i collaboratori in realtà non funzionava era un’inutile finzione e che la scrivania di lavoro era stranamente fissata al suolo , mi venne immediatamente il sospetto che quel cordone fosse una specie di ponte per qualcosa che, attraverso il foro di ventilazione, arrivava al tavolo.
Pensai subito a un serpente e, quando seppi che la custode Prudence era da poco tornata dall’India, sentii che ero probabilmente sulla pista giusta. L’idea di usare un veleno assolutamente non rintracciabile con un processo chimico era proprio quella che poteva venire in mente a una persona, che aveva trascorso molti anni in Oriente, a seguito del suo unico figliolo, che doveva nascondersi dall’accusa di furto con cui diversi anni prima Constant l’aveva fatto espellere dalla Fermi High School, costringendolo ad avere continui rifiuti dagli altri istituti scolastici, fino a condurre una vita di espedienti in India, lì dove avevano deciso di cambiare identità e di tornare nella madrepatria.
La signora Prudence era appena tornata insieme al figlio Victor, cambiando il proprio nome grazie a documenti falsi, e grazie al lavoro di custode che aveva ottenuto, proprio nella scuola da cui il figliolo era stato espulso anni prima, era riuscita a trovare una certa normalità. Il figlio non lo conosceva nessuno, poiché trascorreva le mattine al lavoro in officina e si ritirava nell’appartamento vicino alla scuola solo a sera tardi. Ma ahimè, il professor Constant non aveva perduto con gli anni  la sua inesorabile solerzia e, imbattendosi in lui qualche sera fa, aveva riconosciuto Victor e minacciato di smascherarlo e fargli scontare la pena per furto  a cui si era sottratto anni prima. Per cui, madre e figlio escogitano insieme un delitto in cui nessuno di loro potrebbe mai apparire colpevole, poiché si tratta del classico enigma a camera chiusa.
La signora Prudence, in realtà, ha confessato di aver salutato sì, il professore prima di ritirarsi nel suo cottage accanto alla scuola, in cui ha trascorso la notte con un’amica per costituirsi un alibi. Ma prima gli ha servito un tè con una forte dose di oppio, per tenerlo addormentato proprio sulla scrivania della Vicepresidenza. Il figlio di Prudence, al contrario non era conosciuto da nessuno e Scotland Yard non ha fatto domande in proposito. Invece, in India il giovane aveva mostrato notevole abilità nella costruzione di congegni meccanici. Quando ho posto le domande a Prudence, madre e figlio si sono sentiti in pericolo e quando hanno visto noi rientrare, ebbene si, noi tre non siamo sfuggiti al controllo da parte della custode, hanno deciso di eliminarci con lo stesso sistema escogitato per il professor Constant, usando l’invenzione meccanica di Victor”
“ Ho infatti visto nella stanza  una specie di insetto metallico” dissi io, mostrandomi disgustato “ Non lo chiami così, Watson” mi rimproverò Holmes “un giorno potrebbero chiamarlo congegno telecomandato, oppure, chissà, drone
“Un nome così è ridicolo, Holmes, lei lavora troppo di fantasia” mi espressi io, sdegnato.
“Torniamo all’ingegnoso Viktor e alla premeditazione del delitto. Il ragazzo era appassionato di animali esotici e inoltre, dal suo punto di vista, la rapidità con cui il serpente con  veleno del genere avrebbe fatto effetto sarebbe stata un vantaggio. Ci sarebbe voluto un patologo davvero eccezionale per scoprire i due minuscoli forellini lasciati dai denti del serpente. Oppure, un acuto osservatore come me, quando esaminai il corpo presso l’ufficio del coroner. Pensai poi al fischio. Certo, Viktor doveva azionare e far abbassare  il congegno a distanza attraverso la finta grata di areazione su cui viaggiava il serpente, il drone – mi lasci esprimere così modernamente, caro amico – mi prevenne Holmes – e appena commesso il delitto farlo tornare indietro al suo richiamo.  Il rettile poteva mordere o meno la persona mezzo addormentata; la vittima designata poteva magari sfuggire alla morte per un po’ ma, prima o poi, era destinata a morire. «Ero giunto a queste conclusioni prima di entrare nella stanza attigua.. Una volta convinto dell’esattezza della mia teoria, lei sa quali misure ho preso per dimostrarla. Ho sentito, come certo ha sentito anche lei, il sibilo del rettile e immediatamente ho fatto luce e l’ho attaccato.»
«Col risultato di farlo risalire con il drone attraverso il foro.» dissi io sorridendo.
 «E col risultato di scatenarlo contro il suo padrone, nell’altra stanza. Per questo mi ero procurato una fiala di antidoto contro il veleno da rettile. Ora Viktor e sua madre dovranno rispondere  alla giustizia penale di questo terribile e premeditato delitto.»
“ E lei come sempre ha risolto un altro brillante enigma, amico mio. E ha salvato la reputazione  della Fermi High School e di altri giovani studenti che avrebbero potuto essere accusati del delitto”

“ Glielo avevo detto che gli studenti non avevano a che fare con il delitto” Elementare, Watson” sorrise Sherlock Holmes continuando a sorseggiare il suo tè.

mercoledì 13 aprile 2016

Il FMI e il sistema monetario internazionale




l sistema monetario internazionale
da Bretton Woods ai giorni nostri
Anno/ Periodo
Eventi
Considerazioni e note
Luglio 1944
Bretton Woods, nel New Hampshire (USA), durante la Conferenza Finanziaria e Monetaria delle Nazioni Uniteviene siglato l’Accordo che istituisce il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Birs).

L’accordo diverrà esecutivo il 27 dicembre 1945, dopo la firma di 29 governi rappresentanti l’80% delle quote originali. L’Fmi inizierà le operazioni il 1° marzo 1947.
Alla Conferenza di Bretton Woods i due maggiori alleati atlantici, USA e GB, giunsero con una differente visione della risistemazione del Sistema Monetario: la GB sosteneva il Piano Keynes, che prevedeva un’opzione Banca Mondiale Centrale, dotata di forti poteri autonomi. Questa visione soccombette però alla posizione degli USA, i quali invece sostenevano il Piano White, che alla lunga rendeva il Fmi maggiormente dipendente dai poteri decisionali delle maggiori potenze economiche. Tuttavia il piano Keynes, che conteneva proposte che anticipavano lo schema dei Diritti Speciali di Prelievo, sarebbe risultato determinante nelle successive evoluzioni del Fmi.

Il Fmi assume due ruoli:
1. stabilisce un codice di comportamento ai paesi membri per le relazioni inerenti le restrizioni al commercio internazionale e al tasso di cambio;
2. ricopre la funzione di istituzione finanziaria internazionale per fornire risorse finanziarie ai membri che ne necessitino.
Inoltre :
- interviene su questioni di carattere finanziario
- può svolgere indagini sul comportamento dei membri
- indica linee di condotta per la politica interna dei membri
Il Voto Ponderato è una caratteristica specifica del Fmi:
il voto dato ad ogni singolo governatore o direttore esecutivo è funzione del peso relativo della quota depositata (vedi allegato).
Struttura del Fmi:
http://web.tiscali.it/lucamanunta/images/fmi_struct.gif

Le decisioni del Fmi sono subordinate al parere dello Stato membro in due situazioni :
a. fissazione del tasso di parità
b. ammontare della rispettiva quota di partecipazione
Negli altri casi le decisioni sono subordinate al parere della maggioranza espressa in termini di voto ponderato.



Marzo 1947
Il Fmi diviene operativo.
Obiettivo primario del Fondo in questo primo periodo della sua esistenza è quello di garantire la stabilità monetaria internazionale. Ed in effetti in questi anni guiderà le monete europee verso la convertibilità.
Dicembre 1958
Il sistema monetario internazionale progettato a Bretton Woods entra finalmente in funzione: 13 paesi dell’Europa occidentale si impegnano contemporaneamente a garantire la convertibilità dei conti correnti detenuti da non residenti.
Il Sistema di Bretton Woods si basa sui cambi fissi. Ad intervalli regolari ogni singolo paese che ha aderito al sistema negozia direttamente con il Fmi il proprio livello di cambio (parità centrale) rispetto al dollaro (ufficialmente rispetto all’oro), dopodiché si impegna a mantenere tale livello di cambio attraverso due tipi di azioni :
1) transazioni dirette fra banche centrali;
2) transazioni ufficiali sul mercato dei cambi.
L’Accordo di Bretton Woods, invece, vieta esplicitamente l’imposizione di controlli sul mercato dei cambi.
La moneta può fluttuare intorno alla parità centrale di un valore non superiore all’1%. Al di là di questo valore le autorità monetarie del paese sono chiamate ad intervenire.


Il sistema di Bretton Woods è imperniato sul mantenimento della parità fra $ e oro (stabilita a 35$ l’oncia). Questo significa che le autorità monetarie statunitensi si impegnavano a cambiare qualsiasi quantità di $ nell’equivalente in oro. In tal modo il $ si afferma come unità di cambio internazionale, e viene utilizzata per tutte le transazioni.
1960-1970
L’impetuosa crescita del commercio internazionale rende necessario aumentare la liquidità internazionale.
Tassi di crescita del commercio internazionale :
- 1920-40.......2%
- 1948-60.......6%
Gli USA cominciano a far defluire consistenti ammontari di $ verso le economie industrializzate, la liquidità internazionale aumenta ad un ritmo crescente :
- 1950-59.......1,6%
- 1960-65.......3 %
- 1967-68.......7,5%
Mentre le valute impegnate alla convertibilità sono obbligate ad effettuare le transazioni necessarie a mantenere le parità assegnate, il $ non deve far altro che garantire la convertibilità in oro. La sterlina inglese invece è chiamata ad un duplice compito, da un lato costituisce unità di cambio per le valute afferenti l’area della sterlina, dall’altro è impegnata a mantenere una parità fissa rispetto al $ (fissata a 2,8$ per una sterlina, e mantenuta tale fino al novembre 1967, quando difficoltà di bilancia estera costringono ad un riallineamento a 2,4$ per sterlina).

I deflussi di capitali dagli USA provocano due effetti :
· consistenti deficit di Bilancia dei Pagamenti
· sopravvalutazione del $.
I deficit di BdP degli USA si rivelarono da subito fortemente destabilizzanti, come dimostrerà la prima crisi del 1960. Per tale motivo il presidente Kennedy dichiarò che, ove necessario, gli USA avrebbero fatto ricorso alle risorse del Fmi per acquistare valute straniere al fine di riacquistare dollari e contenere l’espansione del deficit.
A rinforzare tale determinazione vennero, nel settembre 1961, gli Accordi Generali di Prestito (General Agreements to Borrow- GAB) in base ai quali le maggiori potenze economiche si impegnavano a fornire risorse al Fondo al fine di far fronte ad impegni finanziari particolarmente gravosi. Benché gli USA non abbiano mai fatto ricorso a tali sostanziosi strumenti, si deve ritenere che l’impegno comune delle potenze economiche abbia impedito lo svilupparsi di manovre speculative contro il $.
20 Ottobre 1960
Prima crisi del dollaro: il prezzo dell’oro in $ sul mercato di Londra sale a 38-40$/oncia. Viene perciò creato il pool dell’oro (con la partecipazione della Fed e delle banche centrali di Belgio, Francia, Germania Federale, Italia, Svizzera, Olanda e Gran Bretagna) che delega la Banca d’Inghilterra ad effettuare operazioni di compravendita in oro sul mercato al fine di mantenerne stabile il prezzo.
Nell’immediato la crisi venne superata grazie alla ferma intenzione manifestata dal governo USA di mantenere immutata la parità del $ in oro.
In seguito il pool dell’oro si dimostrò di considerevole efficacia, tanto che il prezzo dell’oro sulla piazza di Londra non superò mai i 35,5$/oncia.
1961
L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) rimpiazza la precedente OECE (Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica), nata per gestire i fondi assegnati dal Piano Marshall.
Nell’ambito del Comitato per la Politica Economica dell’OCSE viene costituita una sottocommissione denominata Working Party n.3 (Wp3) con lo scopo di vagliare le politiche monetarie e fiscali dei paesi membri e la loro coerenza con la situazione economica contingente, la cui composizione è limitata ai 10 paesi membri più influenti.
Settembre 1963
Il "Gruppo dei Dieci" (G10), composto dagli stessi membri del Wp3costituisce un "Comitato dei Delegati" avente il compito di effettuare un’analisi del funzionamento e delle prospettive del sistema monetario internazionale.

Giugno 1964
Il G10, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Comitato, propone:
(1) l’aumento delle quote Fmi e
(2)
 un’effettiva "sorveglianza multilaterale" tesa a scoprire criteri e modalità di finanziamento degli squilibri di bilancia dei pagamenti..


Inoltre avvia due progetti di ricerca, (a) sul "processo di aggiustamento delle B.d.P." e (b) sull’analisi delle possibilità di introdurre una nuova attività di riserva internazionale ovvero di istituzionalizzare la gold tranche
Riguardo le possibilità di introdurre una nuova attività di riserva internazionale, vengono proposte due alternative :
(i) Unità di riserva, che resta di proprietà dello Stato membro che ne può disporre in modo libero ed automatico senza obbligo di restituzione ;
(ii) Diritti di prelievo, il cui prelievo, analogamente alla gold tranche risulta non-automatico e condizionale, e sottoposto all’obbligo di restituzione.
Si susseguono così il Rapporto OSSOLA, dal nome del presidente del comitato (Rinaldo Ossola), del maggio 1965, ed il Rapporto EMMINGER (da Otmar Emminger, della Bundesbank), del luglio 1966.
Agosto 1966
Il Wp3 pubblica il rapporto finale sul "Processo di aggiustamento della Bilancia dei Pagamenti".

2 giugno 1967
La Francia cessa di partecipare al pool dell’oro. Di fatto è la prima incrinatura che si manifesta nel fronte delle potenze monetarie schierate a tutela del $.

Settembre 1967
A Rio de Janeiro, nel corso della riunione annuale del Fmi viene approvata una bozza che verrà adottata come base di discussione per il 1° emendamento dello statuto.

Marzo 1968
A causa di forti tensioni speculative, nel corso di una riunione a Washington viene deciso di sciogliere il pool dell’oro. I rappresentanti del pool esprimevano così la convinzione che l’oro andava utilizzato solo per le operazioni di politica monetaria e non più per effettuare operazioni di compravendita sui mercati. Rimase la possibilità di transazioni in oro direttamente fra le banche centrali, ma tale possibilità di fatto si estinguerà con la cessazione della convertibilità in oro del $ nel 1971.
Di fatto lo scioglimento del pool dell’oro segnava la fine del ruolo monetario internazionale dell’oro, in quanto gli USA non si impegnavano più a cambiare liberamente in oro - su domanda delle banche centrali - i dollari. Escludendo la possibilità di effettuare operazioni sui mercati per mantenere il valore del $ in oro si impediva anche che le manovre speculative potessero avere un effetto diretto sui mercati dei tassi di cambio.
In parte si può affermare che questa decisione determinerà la possibilità di giungere alla flessibilità dei cambi senza compromettere la stabilità del sistema monetario nel suo complesso.
28 luglio 1969
Entra in vigore il 1° emendamento del Fmi :

· viene istituito un "Conto Speciale di Prelievo" che si aggiunge al Conto Generale ;
· viene prevista per l’inizio del 1970 la creazione dei "Diritti Speciali di Prelievo" (Dsp).
Le trattative portarono ad accettare il principio della partecipazione di tutti i membri del Fondo alle nuove attività introdotte (mentre inizialmente si propendeva per una partecipazione dei soli Stati economicamente più avanzati).
Per quanto attiene alle nuove attività che si andava a creare, si riconobbe che non sarebbe stato realistico attendersi che avrebbero potuto sostituire il dollaro e la sterlina, pertanto esse avrebbero integrato le attività già esistenti.
Infine, anche e soprattutto in forza di una decisa adesione Francese manifestatasi a Rio, venne approvata la formula dei Dsp.
1970-71
Negli ultimi mesi degli anni ’60 il deficit americano, aiutato soprattutto da ingenti capitali finanziari frutto di prestiti rastrellati sul mercato degli eurodollari dalle filiali estere delle banche americane, aveva subito una positiva riduzione.
All’avvio del 1970, tuttavia, tre fattori influenzarono profondamente l’andamento del deficit di BdP degli USA :
1) innanzitutto le banche americane iniziarono a restituire i prestiti contratti sul mercato degli eurodollari ;
2) in secondo luogo gli speculatori, temendo una svalutazione del $, iniziarono a vendere dollari contro altre valute;
3) per lo stesso motivo gli esportatori americani cominciarono a concedere sempre più larghe dilazioni di pagamento, mentre gli importatori strinsero al minimo i termini di pagamento.
Questi tre motivi si sommarono provocando una fuoriuscita di capitali dagli Stati Uniti che inondò i mercati internazionali determinando uno dei più gravi squilibri del sistema monetario internazionale.
I motivi esposti accanto avevano determinato un grave squilibrio nel sistema monetario internazionale. I meccanismi di Bretton Woods prevedevano che a tale squilibrio avrebbero dovuto rispondere gli altri paesi, operando per mantenere alto il valore del $. Nel marzo 1971, tuttavia, forti flussi speculativi obbligarono la BundesBank (BuBe) ad acquistare sempre maggiori quantità di $ (1 mld fra il 3 e 4 maggio, 1 mld nei primi 40minn. di negoziazione del 5 maggio!) fino a costringerla a ritirarsi dal mercato. Le banche centrali di Austria, Belgio, Olanda e Svizzera si ritirarono quella stessa mattina. Quando le previsioni per i flussi commerciali degli USA si rivelarono peggiori del previsto il deficit ne subì le profonde ripercussioni. La convinzione che la svalutazione del $ avrebbe messo a repentaglio la stabilità del sistema monetario nel suo complesso stava gravemente ritardando una decisione che sempre più si rivelava assolutamente necessaria: la libera fluttuazione del $.
15 agosto 1971
Nixon annuncia la sospensione della convertibilità del dollaro (in oro ed altre attività).


L’obiettivo essenziale, dal punto di vista americano, era di rendere il $ meno attraente, costringendo quindi le autorità monetarie degli altri paesi a modificare i rispettivi tassi di cambio, ovvero a lasciar fluttuare liberamente i valori di cambio.
Da un altro punto di vista, la decisione permetteva a Nixon di risolvere il problema del pesante deficit americano scaricandolo sugli altri paesi, rendendo più competitive le merci statunitensi e quindi permettendo di riassorbire la disoccupazione interna.

Per rinforzare gli effetti sulla BdP le autorità statunitensi applicano una ulteriore soprattassa sulle importazioni, che viene duramente criticata dagli altri Stati.
La strategia messa in atto dagli Stati Uniti all’indomani della decisione è attendistica: lasciando l’iniziativa agli altri Stati si aspettano una variazione dei tassi di cambio a loro favorevole.
18 dicembre 1971
Nel corso di un forum del G10 viene operato, per la prima volta, unriallineamento delle parità su base multilaterale (mentre prima si prevedeva l’aggiustamento di una parità per volta), giungendo cosìall’Accordo Smithsoniano (dal nome dello Smithsonian Institute a Washington, dove si svolge l’incontro). In cambio dell’abolizione della soprattassa sulle importazioni gli altri paesi accettano :
· un riallineamento dei tassi centrali che implica una svalutazione del $ ;
· l’ampliamento del margine di fluttuazione attorno alla parità centrale dall’1% al 2,25% ;
· l’innalzamento del prezzo dell’oro (da 35$/oncia a 38$/oncia), a dimostrare che il riallineamento è una svalutazione del $.
Il riallineamento delle parità centrali comportò, concretamente, una rivalutazione delle altre valute nelle seguenti misure :
Franco belga
11,6%
Dollaro canadese
fluttuante
Franco francese
8,6%
Marco tedesco
13,6%
Lira italiana
7,5%
Yen giapponese
16,9%
Fiorino olandese
11,6%
Corona svedese
7,5%
Sterlina inglese
8,6%
Il regime monetario che nasce dall’accordo Smithsoniano può essere definito come dollar standard, in quanto le valute mantengono la loro convertibilità in dollari, mentre il dollaro non è convertibile in nessuna altra attività di conto internazionale. Gli elementi essenziali di questo sistema erano : (i) meccanismi multilaterali di fissazione delle parità e (ii) rimozione dell’impossibilità di svalutazione del dollaro.
E’ interessante notare che gli USA escono sostanzialmente sconfitti dai negoziati Smithsoniani. Soprattutto l’atteggiamento dei paesi CEE aveva deluso le autorità statunitensi che, da questo momento, cercheranno di sminuire il ruolo del G10 cercando un diverso luogo di negoziazione in cui i paesi CEE ricoprissero un ruolo minore. Negli anni ’70, di fatto, il G5 avrebbe preso il posto che negli anni ’60 era ricoperto dal G10.

Problemi per le valute europee
Il margine di variazione delle valute intorno alla parità centrale, fissata in $, permetteva un’oscillazione effettiva pari al 4,5% di ogni valuta. Ciò poteva inoltre significare che fra due monete europee vi poteva essere un’oscillazione del 9% (se la moneta A si trova al proprio margine superiore e la moneta B si trova al proprio margine inferiore) senza alcun intervento da parte delle rispettive banche centrali. Margine che andava considerato eccessivo nell’ambito di un sistema che tendeva all’integrazione come quello della CEE.
Marzo 1972
Diviene così operativo il Serpente Monetario Europeo, che prevede un margine ristretto di oscillazione fra le monete europee aderenti.
Il sistema del serpente comunitario prevedeva l’introduzione di un numerario comune (basato su un paniere delle varie valute ) rispetto al quale misurare la variazione dei tassi di cambio fra le valute europee. I meccanismi di aggiustamento dovevano entrare in funzione quando la differenza fra due valute superava la soglia del 2,25%.

Marzo 1972
Maggio 1972

Giugno 1972

Marzo 1973
Febbraio 1973
Gennaio 1974
Luglio 1975
Marzo 1976
Agosto 1977
1979
- Il serpente diviene operativo per i 6 paesi originari della CEE
- I nuovi membri della CEE (GB, Danimarca e Irlanda), e la Norvegia, aderiscono al serpente
- I nuovi membri si ritirano dal serpente in seguito alla decisione di lasciar fluttuare la sterlina
- La Svezia aderisce al serpente
- L’Italia abbandona il serpente
- La Francia abbandona il serpente
- La Francia rientra nel serpente
- La Francia abbandona definitivamente il serpente
- La Svezia abbandona il serpente
Alla creazione dello SME partecipavano al serpente Germania, Benelux, Danimarca e Norvegia
23 giugno 1972
Viene decisa la libera fluttuazione della sterlina.
La decisione del cancelliere britannico Barber porta alla fine dell’area della sterlina. La sterlina esce non solo dal serpente monetario, ma anche dal tunnel delle parità fissato dall’Accordo Smithsoniano.

Le decisioni inerenti la svalutazione del $ si rivelano, ben presto, insufficienti, ed una nuova ondata di speculazioni investì i mercati delle valute.
I motivi principali che favorirono le ondate speculative furono:
a) le autorità monetarie degli USA erano rimaste deluse dall’entità dei riallineamenti stabiliti nell’accordo Smithsoniano, ed anzi alcune importanti personalità erano favorevoli alla libera fluttuazione del $;
b) se il $ avesse subito un’ulteriore svalutazione ciò avrebbe comportato delle perdite per le autorità monetarie straniere che avessero avuto una parte consistente di riserve in quella valuta, pertanto le banche centrali erano maldisposte ad acquistare $ per mantenerne alto il valore;
c) Germania e Giappone, viceversa, per mantenere il controllo delle parità fissate allo Smithsonian, stavano accumulando riserve di $ ad un ritmo incompatibile con gli obiettivi interni di liquidità;
d) il deficit di BdP statunitense rispose con ritardo alla svalutazione decisa allo Smithsonian (effetto J), mantenendo lo stato di tensione sulla valuta statunitense;
e) infine il sistema delle parità fisse concordate multilateralmente appariva poco credibile per rivelarsi affidabile.
10 febbraio 1973
Un fiume di $ investe i mercati dei cambi : le autorità giapponesi chiudono il mercato e sospendono ogni forma di sostegno al dollaro.
Gli USA risolvono la 1a crisi del 1973 — senza consultare nessuno — svalutando il dollaro del 10% rispetto all’oro che passa da 38 a 42,2$/oncia. Alla svalutazione segue un riallineamento delle parità centrali attraverso un negoziato multilaterale. Restano fuori Yen e Lira che vengono lasciati fluttuare liberamente.

Nonostante il riallineamento, le speculazioni contro il $ continuano.

Marzo 1973
14 paesi industrializzati (inclusi tutti i paesi CEE) riuniti a Parigi decretano la fine del dollar standard e l’abbandono del regime di tassi fissi stabilito nell’ambito dell’Accordo Smithsoniano.


Inizialmente l’atteggiamento delle autorità monetarie era decisamente quello di considerare la flessibilità dei cambi come una situazione temporanea alla quale sarebbe stato necessario trovare un rimedio. In breve tempo, tuttavia, ci si avvide che gli scarti fra i tassi di acquisto e di vendita sui cambi si erano assestati su valori inferiori alle aspettative. Si cominciò a capire che la libera fluttuazione del $ sui mercati non avrebbe poi prodotto gli sconquassi che ci si aspettava.
Luglio 1973
I governatori delle principali banche centrali riuniti a Basilea decidono di riprendere gli aiuti a sostegno del dollaro.
Alla pubblicazione dei dati sull’andamento deficit americano nel primo trimestre, che rivelavano i primi effetti della svalutazione della moneta americana, la fiducia dei mercati sul dollaro riprese decisamente.
Ottobre 1973
1° shock petrolifero. Nel giro di poco più di una notte la quadruplicazione dei prezzi del petrolio fece sparire in un solo colpo tutte le preoccupazioni inerenti il valore del $.
L’aumento del prezzo del petrolio, trattato essenzialmente in dollari, fece aumentare enormemente le necessità mondiali di $ per acquistare le medesime quantità di petrolio. Ciò rese improvvisamente scarso un bene che fino a quel momento sembrava eccedente: la valuta americana. Secondo le parole di Hayes, presidente della FED fino al 1975 :
"Prima dell’esplosione della crisi petrolifera il problema dei dollari eccedenti in circolazione rappresentava una questione tra le più controverse a livello internazionale. In seguito, dal momento che i paesi importatori di petrolio si resero conto del fatto che detenere riserve in dollari costituiva più una benedizione che un fastidio, il problema sembrò dissolversi."






1° agosto 1975
La decisione di adottare un sistema di cambi flessibili rischiava di svuotare completamente il ruolo del Fmi, al quale viene pertanto attribuita la funzione, che si definisce via via con il passare del tempo, di gestione dell’aggiustamento strutturale dei paesi del Terzo Mondo.
Il primo atto di questa nuova politica sarà la creazione di un conto sussidiario, denominato "Oil Facility", destinato ad assistere i membri del fondo più gravemente colpiti dall’aumento dei prezzi petroliferi.
E’ interessante notare come le difficoltà inerenti l’aumentato prezzo del petrolio si siano ridistribuite in misura molto differente fra i vari paesi in proporzione alle rispettive capacità di autonomia dagli approvvigionamenti esterni.
Grado di autosufficienza energetica:
Italia 15%
Germania 40%
USA 15%
5 settembre 1974
La BundesBank concede all’Italia — in situazione finanziaria fallimentare — un prestito di 2 mlrd di $, a garanzia del quale vengono vincolate due tonnellate d’oro delle riserve auree della Banca d’Italia.
Il prezzo di riferimento scelto per la garanzia è pari a 149$/oncia.
31 agosto 1975
Primo vertice del G5 a Washington: si decide di cancellare il prezzo ufficiale dell’oro (ancorato a 42,2$/oncia). Le banche centrali sono così autorizzate a comprare e vendere liberamente l’oro.
Fra il gennaio ed il dicembre 1975 il prezzo di mercato dell’oro passa da 186 a 140$/oncia. Nel corso del vertice del G5 viene anche deciso di vendere 1/6 delle riserve del Fmi in oro. Dal momento in cui il pacchetto di decisioni avrebbe acquistato valore legale, inoltre, le riserve nazionali avrebbero dovuto essere espresse in Dsp e non più in oro.
15 novembre 1975
Si tiene il summit di Rambouillet, nel corso del quale la Francia rinuncia alle pretese di riformare il sistema monetario verso un sistema di cambi fissi aggiustabili. Si decide quindi di continuare nell’esperienza della fluttuazione dei cambi, e con queste posizioni ci si avvia al vertice Fmi di Giamaica.
D’altro canto la proposta francese, avversata dagli USA, per il gioco dei voti ponderati avrebbe necessitato dell’85% dei voti in sede Fmi per passare.
Gennaio 1976
Si tiene la Conferenza di Giamaica del Fmi, nel corso della quale viene approvato il 2° emendamento del Fmi (1° aprile 1968). Essenzialmente esso stabilisce :
  • la libera fluttuazione dei tassi di cambio
  • il ruolo dell’oro (soprattutto l’articolo IV)
  • incremento pari ad 1/3 delle quote
  • redistribuzione delle quote fra i membri
In pratica la Conferenza di Giamaica servì a dare un assetto normativo ad una situazione di fatto che si era andata creando a partire dagli accordi smithsoniani fino al primo shock petrolifero.
16 luglio 1976
Nel corso di una conferenza stampa a Washington il cancelliere tedesco Helmut Schmidt rivela l’esistenza di un accordo segreto concluso durante il vertice di Portorico (27-28 giugno) tra USA, Gran Bretagna, Germania e Francia per togliere all’Italia ogni appoggio finanziario nel caso in cui i comunisti entrino a far parte del nuovo governo.
La rivelazione di Schmidt avveniva subito dopo le elezioni, tenutesi il 20-21 giugno, ma prima della formazione del nuovo governo. Nel settembre 1976 la Germania rinnova il prestito concesso nel 1974 mantenendo inalterata la garanzia aurea ma riducendo l’importo del prestito da 2 mlrd di $ a 1,5 mlrd.
Settembre 1977
Nel corso dell’ultima settimana del mese aumentano i disordini sui mercati dei cambi conseguenti ad un indebolimento del dollaro, dovuti essenzialmente alla crescita del deficit statunitense.
In una dichiarazione del dicembre 1977 Carter affermerà che i due motivi essenziali che sembrano determinare la debolezza del $ sono :
1) eccessive importazioni statunitensi di petrolio
2) lento tasso di crescita delle economie occidentali (soprattutto tedesca e giapponese).
Gennaio 1978
La Bundesbank attiva una swap line con la Fed per sostenere il tasso di cambio del $.
A partire dal 4 gennaio la Fed aveva deciso di abbandonare la politica di benign neglect (ovvero di laissez-faire sul mercato dei cambi) e di intervenire energicamente per sostenere il tasso di cambio della valuta statunitense.
1° novembre 1978
L’amministrazione Carter avvia un pacchetto di misure intese a contenere il deficit americano :
a) riduzione della crescita dei salari (d’accordo con i sindacati)
b) blocco dei prezzi da parte delle imprese
c) impegno del Governo a stabilizzare la spesa pubblica
Alcuni elementi di questa nuova crisi del dollaro vanno notati :
i) la crisi, come nel 1973, coincide con un nuovo shock petrolifero
ii) la fiducia che la svalutazione del $ possa far rientrare il deficit attraverso una riduzione dei flussi commerciali sembra diminuire
iii) l’economia statunitense sembra dipendere sempre di più dalle importazioni, sia di petrolio, ma anche paradossalmente di automobili ed altri beni di largo consumo personale e familiare.
Marzo 1979
Entra in vigore il Sistema Monetario Europeo (SME), che intendeva rispondere alle esigenze di una maggiore stabilità nei cambi fra le monete dei paesi CEE, necessaria ai progetti di convergenza economica tesa all’Unione Monetaria.
Lo SME intendeva riprendere i principi fondamentali stabiliti nello schema delserpente monetario. Vengono stabiliti però due diversi margini di fluttuazione per le monete più stabili (fissati a 2,25%) e per le monete più deboli (come la lira, libera di fluttuare fino al 6% intorno alla parità centrale misurata in termini di ECU - European Currency Unit).
25 aprile 1980
Continua, nel frattempo, la politica di revisione delle competenze del Fondo. L’interim commitee stabilisce che l’Fmi deve acquisire un ruolo crescente nell’aggiustamento e nel finanziamento degli squilibri di bilancio, fornendo assistenza per periodi più lunghi ed in misura più consistente.
Contemporaneamente, con decisione presa il 17 settembre (efficace dal 1° gennaio 1981), il Fmi decide di unificare il sistema di calcolo del valore dei Dspadottando un paniere composto dalle valute dei 5 membri che hanno registrato le maggiori esportazioni nel periodo 1975-79: $ USA, Sterlina inglese, Franco francese, Marco tedesco e Yen giapponese.
1981
L’amministrazione Reagan riprende in pieno la politica di benign neglect .
Una serie di misure di politica monetaria deflazionistica e di politica fiscale espansiva mal coordinate dal presidente con il Congresso portano ad un apprezzamento del $ sui mercati internazionali che mal si coniugava con la politica liberista di Reagan. I prodotti commerciali statunitensi divenivano sempre meno competitivi sui mercati mondiali e ci si aspettava sempre più una svalutazione del $ che invece non avvenne (se non, in minima misura, nel 1985). Probabilmente la tenuta del $ è da attribuirsi agli alti tassi di interesse praticati dalla Fed, che riteneva la politica fiscale troppo espansiva per le circostanze dell’epoca. Risultò chiaro che né la politica fiscale né quella monetaria si proponevano misure di politica esterna.
13 Agosto 1982
Il governo Messicano dichiara l’inabilità al servizio del debito. Scoppia così, in tutta la sua gravità, il problema del Debito Estero dei Paesi in Via di Sviluppo (PVS).
Nei mesi immediatamente successivi il Fmi avvierà i piani di aggiustamento strutturale (PAS) nel tentativo di affrontare il ripianamento delle difficoltà di BdP del Messico e di altri PVS con problemi di indebitamento.
L’improvviso rialzo del valore del $ e dei tassi di interesse statunitensi (cui, attraverso il LIBOR, sono indicizzati i prestiti ottenuti dalla maggior parte dei PVS) rende praticamente impossibile la restituzione dei prestiti contratti sul mercato degli eurodollari.
22 settembre 1985
Il G5 tiene il summit dell’Hotel Plaza di New York, al termine del quale diviene chiaro che gli USA, sotto la spinta del ministro del Tesoro James Baker, avevano deciso di abbandonare la politica del benign neglect e rilanciavano un progetto coordinato fra i 5 finalizzato a ridurre il valore del $.
E’ interessante notare che una decisione chiave come quella dell’Hotel Plaza sia stata presa in seno al G5 invece che nell’ambito del Fmi, cui spettava la responsabilità della sorveglianza dei tassi di cambio. Risalta soprattutto un’opinione espressa da Paul Volker, allora presidente della Fed: "I problemi principali riguardano innanzitutto un piccolo gruppo di potenze, se le monete di tali paesi sono ragionevolmente stabili tutto il resto può essere sistemato di conseguenza".


Poiché la decisione dell’Hotel Plaza si inseriva appieno nella tendenza prevalente dei mercati valutari in quel momento (driving the rate), non tardò ad ottenere gli effetti sperati: già nel marzo 1986 il dollaro si era deprezzato del 13% rispetto al settembre 1985.
Ma la collaborazione fra gli USA e Germania e Giappone non era destinata a durare a lungo in quanto gli USA non sembrarono, da quel momento, essere seriamente intenzionati a ridurre il profondo deficit di bilancia estera, né Germania e Giappone sembravano intenzionati da parte loro ad impegnarsi per modificare i loro sostanziali surplus.
2 dicembre 1985
Il Fmi esprime pieno appoggio alla proposta del Piano Baker per la soluzione del problema del Debito estero dei PVS.
Il piano Baker prevedeva un misto di riconversione monetaria del debito attraverso i Debt Equity Swaps e di riduzione nominale del debito, sottoposti tuttavia all’attuazione delle misure di aggiustamento strutturale (i PAS) proposte dal Fmi.
27 marzo 1986
Il Fmi, espandendo ulteriormente le sue competenze nei riguardi della questione del Debito estero, stabilisce la creazione di un nuovo conto ausiliare ad hoc : nasce così la "Structural Adjustment Facility", destinata a fornire assistenza a termini di concessione nei confronti dei PVS a basso reddito.

Maggio 1986
Il Summit di Tokyo rivela le divergenze fra le potenze economiche in merito alla riorganizzazione del sistema monetario internazionale. E’ soprattutto la decisione di sottolineare il ruolo del Fmi nell’ambito della sorveglianza sui tassi di cambio, nettamente contrastante con quanto stabilito nel summit di Tokyo, a rivelare i disaccordi e le indecisioni in seno al G5.
Un’altra decisione presa a Tokyo definiva una serie di indicatori che dovevano essere considerati al centro dell’attenzione dei policymakers: (1) crescita del PIL, (2) Inflazione, (3) tassi d’interesse, (4) disoccupazione, (5) deficit pubblico, (6) saldo commerciale e (7) di conto corrente, (8) crescita monetaria, (9) riserve, (10) tasso di cambio.
Fra questi, tuttavia, il tasso di cambio non riceveva alcuna enfasi particolare.


Vari incontri e summit si succedettero nel periodo immediatamente successivo al summit di Tokyo, ma visti globalmente non fecero che confermare le divergenze sulla visione del sistema monetario che intercorreva fra la Germania e le economie della CEE da un lato e gli Stati Uniti dall’altro, con il Giappone che talvolta aderiva alla linea della Germania, talaltra sembrava riavvicinarsi alle richieste statunitensi.
Ottobre 1987
Di fronte alla mancanza di un coordinamento fra le politiche condotte dalle maggiori potenze economiche il mercato reagisce con il crollo di Wall Street, uno dei più gravi disordini finanziari degli ultimi anni.
Il $ continuò a deprezzarsi e, da una quotazione al 22 ottobre di 1,82 marchi e 144 yen, passò a 1,60 marchi e 123 yen. A partire dal 28 dicembre, tuttavia, soprattutto per iniziativa del Giappone, che stava acquisendo un ruolo preponderante di locomotiva dell’economia mondiale, si ebbe una ripresa del $.
29 dicembre 1987
La Structural Adjustment Facility viene rinforzata nella "Enhanced Structural Adjustment Facility" (ESAF) allo scopo di assistere specificamente i PVS gravemente indebitati disposti a sottostare ad un duro programma di aggiustamento triennale.

3-4 aprile 1989
L’interim committee chiede ufficialmente al Consiglio dei Governatori di considerare le proposte di riduzione del debito dei PVS nell’ambito delPiano Brady.
In risposta alle proposte dell’interim committee, il Consiglio Esecutivo, il 23 maggio, adotta delle linee guida che condizionano strettamente le strategie di supporto alla riduzione del debito dei PVS all’adozione, da parte loro, di programmi di aggiustamento a medio termine contenenti elementi di riforma strutturale.
Maggio 1990
L’interim committee propone al Consiglio Esecutivo la bozza per un 3° emendamento.

Aprile-Maggio 1992
Il comitato esecutivo del Fmi approva l’adesione di molti paesi già appartenenti all’URSS.
Nell’aprile del 1993 verrà creato un conto ad hoc per i paesi ex-socialisti in transizione verso l’economia di mercato: la "Systemic Transformation Facility" (STF).
Settembre 1992
Un forte attacco di origine speculativa costringe diverse valute europee (Lira, Sterlina, Dracma, Peseta ed Escudo) dapprima ad una sostanziosa svalutazione e poi a sospendere la partecipazione allo SME.
Il franco francese si salva dalla tempesta soltanto grazie al forte appoggio garantito dalla Bundesbank, che sembra spaventare ed indurre alla ritirata gli speculatori.
Novembre 1992
Viene adottato il 3° emendamento del Fmi che prevede la sospensione dal diritto di voto e dagli altri diritti spettanti ai membri per coloro che non abbiano rispettato gli impegni assunti nei confronti del fondo.

Marzo-Maggio 1994
13 paesi dell’Africa Sub-Sahariana appartenenti all’area del franco CFA stabiliscono un riallineamento delle loro valute con un deprezzamento del 50%.

6 giugno 1994
Per la prima volta dalla sua creazione viene innovata in modo sostanziale la struttura del Fmi con l’introduzione di 3 Amministratori Delegati (Deputy Managing Director).

1° febbraio 1995
In risposta alla crisi monetaria Messicana (insorta fra la fine del 1994 e la prima metà del febbraio 1995) il fondo stanzia 12,1 miliardi di Dsp, il più grande impegno finanziario nella storia del Fmi.
Una nota interessante in questo caso riguarda la rapidità da record con cui il fondo ha disposto l’intervento in salvataggio del Messico, che aveva poco prima firmato l’accordo NAFTA con gli USA ed il Canada.
26 marzo 1996
Il Consiglio Esecutivo approva un accordo di prestito con la Russia pari a 6,9 miliardi di Dsp.



schema tratto dal sito : http://web.tiscali.it/lucamanunta/sismonint.htm

V grafico:riepilogo brevissimo sulla Costituzione

  RIASSUNTO – LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA DEL 1948 Principi fondamentali e diritti e doveri del cittadino   La Costituzione italiana, n...